Hai tante idee musicali che ti frullano per la testa ma non sai da dove iniziare? Bene!! allora questo è il posto giusto per te. Partiamo dal presupposto che io sono un musicista chitarrista e un cantante e svolgo, cioè svolgevo fino a prima dell’ emergenza, almeno un paio di serate live al mese, il che mi ha portato ad avere una buona esperienza musicale. Questo vuol dire, che essere un musicista o un cantante sicuramente può aiutare e molto probabilmente ci aiuta meglio a comporre brani pop, rock, blues e quant’altro.

Sei avvantaggiato in un certo senso, rispetto a chi non possiede alcuna conoscenza musicale. Quindi è importante che tu sappia suonare uno strumento, che conosci gli accordi su un pianoforte o una chitarra, anche in maniera basilare perchè ti aiuterà molto nella composizione e realizzazione di un brano. Vi posso dire con certezza che quando ho cominciato non sapevo come fare e ho fatto molti tentativi (proprio come smettere di fumare) prima di arrivare ad avere qualcosa di concreto, ma la cosa fondamentale oltre alla creatività è la sperimentazione, sperimentate, insistete e non smettete mai di farlo!! Ora andiamo al dunque.

PRIMO STEP

La scelta del genere musicale

Su quale genere vogliamo dare spazio alla nostra creatività? Pop, rock, blues..?Prendiamo come esempio un brano pop che abbia un giro di quattro accordi semplice in Do oppure in Sol

Giro di Do (Do LAm Rem Sol7) e giro di Sol (Sol MIm Lam Re7) per chitarra, sono due semplici giri armonici usati in migliaia di canzoni. Possiamo scegliere anche altri giri armonici, oppure una triade di accordi come faceva es. J.Hendrix. Un altra cosa importante, scegliete sempre la tonalità in base al vostro registro di appartenenza, inutile fare una canzone tipo Queen o Led Zeppelin se poi non avete molta estensione vocale, lo stesso vale per le voci femminili o chi ha un registro pià alto es. soprano, non potrà certo lavorare su un brano baritono. Cmq nel caso in cui scegliate un giro di Do, di Sol o altro sappiate che:
1) ci sono una valanga di canzoni scritte su questi giri armonici (anche se a volte con qualche modifica) insomma scegliete voi con quale partire.
2) sono piuttosto facili e sono i primi che suoniamo per creare un arrangiamento iniziale seguiti dal canticchiare la melodia, cosa importante, facciamolo sempre con la bocca chiusa a mò di M mentre facciamo il giro di accordi scelto.

SECONDO STEP

Stesura del testo

Una volta scelto il giro di accordi introduciamo il testo, che può essere già stato scritto in precedenza, oppure lo creiamo al momento, tenendo cura di un tema specifico e/o attuale, ad esempio io ho scritto canzoni legate all’ emergenza del virus che mi è servito da spunto per esempio sul brano “Nemico invisibile” che poi ha dato il titolo all’ album che ho realizzato. Non è importante stabilire per forza strofa, strofa, ritornello e strofa, strofa, ritornello oppure strofa, ritornello, strofa, ritornello e via dicendo ma è invece importante stabilire un sincronismo tra musica e parole, cioè che quella frase o insieme di parole oltre a stabilire una rima tra loro che può essere alternata, baciata, terzinata, ecc. sia anche adatta all’ accordo e si sposi bene con la melodia, come ad esempio “via” con “compagnia” “tradirà” con “deluderà” e via dicendo. Quindi è importante che il brano sia orecchiabile, abbastanza fluido nell’ esecuzione e che rimanga impresso prima dentro te e poi nelle persone. Un brano jazz magari sarà più difficile da comporre, da trasmettere e rimarrà meno orecchiabile rispetto ad un brano pop o rock, ma questo non vuol dire che sia meglio o peggio, purtroppo bisogna anche tener conto della cultura musicale di appartenenza. Un brano dei Beatles resta più impresso di un brano di Nina Simone (che adoro), anche se non si conosce l’ inglese. Poi la scelta cmq è vostra.

Durante la stesura del testo, aiutiamoci con un rimario di parole e avendo scelto il tema proviamo a prendere spunto da alcune poesie, ad esempio se nel brano che stiamo elaborando parliamo della solitudine, amarezza o di qualche dispiacere, ci potrebbe essere di aiuto una poesia sul mare. Se non siamo poeti o scrittori, cerchiamo di sfruttare al meglio i nostri mezzi, come internet nella ricerca e come nostro bagaglio culturale, quindi l ‘uso di un pc, telefono o tablet ci possono essere senza altro di aiuto.

TERZO STEP

Sincronizzazione testo e musica

Il rimario giusto, arrangiato e cantato insieme alla parte strumentale, ci aiuta a tracciare una bozza del brano, tutto questo deve avvenire in maniera del tutto naturale e non troppo insistente nella scelta, cioè se quella frase o parola sta meglio nella strofa iniziale o finale oppure nella rima è inutile insistere e ovviamente possiamo solo capirlo suonandola e cantandola al momento stesso. A volte è sufficiente cambiare la metrica del testo piuttosto che l’ accordo, come ad esempio nel brano “Sogno d’ estate” io ho usato sempre lo stesso giro di accordi ma nel ritornello ho solo cambiato la metrica del testo ma il giro di accordi è rimasto lo stesso. Spesso le cosi più facili e più semplici vengono meglio di quelle troppo articolate. Arrivati cosi ad una bozza avanzata possiamo cominciare seriamente di avere qualcosa del nostro brano. Se alcune frasi o parole nel testo che non vi suonano bene e non vi piacciono, potrete apportare sempre delle modifiche al testo, visto che siete gli autori, potrete cambiarle in qualsiasi momento.

QUARTO STEP

Utilizza un software per creare e registrare le traccie

Il mio preferito!! perchè se sei arrivato qui, significa che sei già al 30% dell’ opera.Qui devo ringraziare in particolar modo mio fratello Dino che mi ha consigliato e aiutato nella scelta tra i tanti software in commercio, tra free e a pagamento. Anche per questo ho scritto quest’ articolo, vi prego non andate a cercare software free come Audacity, ve li sconsiglio, sono solo una perdita di tempo e sono molto limitati. Certo, un programma premium ha i suoi costi, ma se avete composto un bel brano e l ‘audio con cui avete registrato non rende giustizia o ancor peggio non avete modo di creare una traccia?

Io con molta soddisfazione utilizzo sia come DAW che come Recording Studio one con interfaccia audio Presonus 68C ma ce ne sono altri come ad esempio Cubase oppure Ableton live ma qui non posso aiutarvi perchè non li conosco. Con il sotware Studio one puoi, non solo creare samples completi di batteria, basso, pad, piano e chitarra con l’ utilizzo di Sound pool presenti all’ interno e Synth VST (sintetizzatori) ma anche per registrare il tuo strumento che sia chitarra, voce ecc..con una fedeltà Home Recording degna di uno studio. Inoltre, puoi inserire una traccia presa da un brano esistente ed usarla come guida nella realizzazione del tuo brano, facendo i cosiddetti taglia e cuci. Ed infine studio one possiede all’ interno strumenti midi come batterie, tastiere, chitarre, basso, le quali potrete suonare al momento della traccia con una tastiera PC o un Pad se ne possedete uno. Un programma che va studiato, sperimentato e utiilizzato per sfruttare al meglio tutte le capacità di cui dispone, ha un interaccia in inglese, è facile e intuitivo e puoi salvare i tuoi progetti in diversi formati tra mp3, wav, aif, ovviamente se avete bisogno di aiuto potrete scrivermi qui.

QUINTO STEP

Utilizza un microfono studio ed un mixer

Già, pensavate bastasse solo un programma software? Se volete creare un buon prodotto, piacevole all’ ascolto e di buona qualità audio come in questo brano “Amore in Superficie” dovrete spendere qualche soldino, non sono cifre esagerate ma indispensabili al raggiungimento del vostro obiettivo. Qui dobbiamo applicare la formula della tecnologia che ci viene in aiuto, poi potete anche registrare con il vostro telefono un audio/video ma i risultati? Quindi armatevi di pazienza e mese per mese acquistate ciò che vi serve con tutti gli accorgimenti, recensioni dei prodotti, senza buttare denaro inutilmente. Abbiamo visto la fase software, ora portiamo il suono da e per cioè IN e OUT. Per fare questo bisogna avere una scheda audio come il FOCUSRITE SCARLETT o STUDIO 68C oppure STEINBERG UR24C includono entrambi software recording all’ interno della scatola (studio one e cubase) dove attaccare anche la chitarra FOCUSRITE SCARLETT 8i6 un kit completo come M AUDIO oppure fare un passo più grande e scegliere un mixer di qualità con ingresso USB (scelta consigliata) uno di quelli che io uso HALLEN&HEATH che potrete usare anche nei live. Inoltre avrete bisogno di un microfono da studio, anche qui abbiamo varie tipologie da quelli più economici come il NEEWER, il RODE, il SONTRONIC STC2 con il dovuto filtro antipop.

ULTIMO STEP

Registrazione e masterizzazione del brano

Bene, siamo arrivati quasi alla fase finale del progetto, cosa manca? Se ti sei organizzato con tutto quello che ti serve, ora dovresti aver creato una traccia con un singolo o più strumenti per poterci cantare sopra, cosa che puoi fare con Magix poichè possiede 99 canali quindi puoi registrare una infinità di roba, unico neo non puoi registrare più strumenti contemporaneamente su più canali ma puoi farlo solo su un unico canale. Quindi ora nn resta che registrare la voce presumo! Premesso che abbiate creato un tappeto base, potete a questo punto registrare la vostra voce, i cori, i controcanti, facendo sempre attenzione a mantenere una certa distanza che intercorre tra voi e il microfono che in genere corrisponde all’ apertura del palmo della vostra mano, quindi posizionate il mignolo sul microfono ed il pollice al vostro mento, considerate che quella è la distanza da mantenere durante gli acuti, quando le vostre note diventano più alte. Poi potrete avvicinarvi al filtro antipop quando le note diventeranno più gravi quindi più basse. Importante anche è il Gain di regolazione, non mettetelo troppo alto poiche distorcerebbe il suono della vostra voce ma neanche troppo basso per non avere l’ effetto lontananza e più difficile da gestire sulla normalizzazione della voce. Un altra cosa che puoi fare con Magix o altri software predisposti è inserire gli effetti. Non appesantite la vostra voce con troppi effetti, applicate solo riverbero e compressione quanto basta, a meno che il vostro brano non abbia passaggi particolari dove ad esempio avete inserito un delay, insomma aggiungete gli effetti in giusta quantità senza esagerare. Una volta terminata questa fase passate alla masterizzazione di cui il software dispone e prima di pubblicarlo distaccatevi qualche ora per far riabituare le vostre orecchie alla “normalità” quotidiana e poi tornate sul brano, noterete sfumature che prima non sentivate e se necessario tornate a correggere o modificare se necessario il vostro brano. Spero di esservi stato di aiuto, se avete domande scrivetemi. Ricordatevi di depositare la vostra opera a SIAE se siete in Italia oppure come ho fatto io che ho scelto SOUNDREEF o anche PATAMU. Questo qui sotto è il mio angolo creativo. Buon Lavoro e buona musica.

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